CUBA. UN’ISOLA DI MUSICA E COLORI
30 Marzo 2020
La vivacità delle sette note e i brillanti colori delle architetture rendono Cuba un’isola piena di gioia di vivere.
di Fabio Massimo Penna
“Yo soy un hombre sincero/de donde crece la palma/y antes que morirme quiero/echar mis versos del alma” (sono un uomo sincero/di dove cresce la palma/e prima di morir voglio/far uscire i versi dalla mia anima). Alzi la mano chi non ha mai sentito in vita sua il brano Guantanamera, senza ombra di dubbio la canzone cubana più famosa al mondo. Un bolero che, sotto la dedica a una contadina di Guantanamo, esprime profondi valori patriottici. Il testo è un adattamento della prima lirica della raccolta Versos sencillos dello scrittore e patriota cubano José Martì. La musica è una compagna assidua per i cubani e cantanti e musicisti suonano dappertutto, per strada e nei locali. L’isola caraibica ha dato vita a molti stili musicali a partire dal “son cubano” che gode di una vasta diffusione a livello mondiale negli anni Trenta. Ѐ un genere che impiega la chitarra spagnola e le percussioni tipiche dei popoli africani. Nato nelle feste dei lavoratori dei campi riprendeva il prototipo delle usanze dei popoli bantù di chiamata e risposta. Il “son cubano” è tornato in auge negli anni Novanta grazie all’album e al film Buena Vista Social Club. Il “bolero”, di origini spagnole, viene ripreso dai paesi sudamericani e caraibici. In particolar modo il bolero arriva a Cuba dove viene contaminato dai ritmi africani dell’isola. La versione moderna di questo genere musicale nasce nella perla caraibica nell’Ottocento. Molto conosciuto è anche l’ “ habanera” stile musicale abbinato a una danza che ricorda il tango. La canzone habanera più conosciuta è La paloma. Il “changuì” è, invece, un genere originario della zona di Guantanamo che accosta chitarra spagnola, ritmi africani e percussioni bantu. Momento fondamentale per la diffusione della musica cubana nel mondo è l’uscita del long playing Buena vista social club. Nel 1996 Ry Cooder e Nick Gold raggruppano alcuni esponenti della musica degli anni Cinquanta per incidere l’album che diviene ben presto una hit mondiale e uno dei massimi successi della musica cubana. Il nome del gruppo deriva da un famoso locale storico situato nel quartiere Buena Vista dell’Avana. Tra i grandi nomi del Buena Vista Social Club si deve ricordare almeno la figura di Compay Segundo, al quale va ascritta l’invenzione dell’armonico, una sorta di chitarra a sette corde. Al grande successo del long playing Buena Vista Social Club si affianca quello dell’omonimo film diretto da Wim Wenders. Il regista tedesco, con una piccola troupe, riprende i musicisti in sala d’incisione, per le vie dell’Avana e in concerto in grandi teatri quali il Carnegie Hall di New York.
A Cuba la vivacità delle note musicali si accompagna alla brillantezza dei colori delle case. A dominare l’isola è l’architettura coloniale. La denominazione si riferisce all’insieme di strutture architettoniche sviluppatesi nei paesi colonizzati: solitamente le forme edilizie derivanti dai paesi colonizzatori si sovrappongono alle opere preesistenti indigene. Dalla convivenza di due stili difformi nasce una forma di sincretismo architettonico. Nelle zone centroamericane, sudamericane e caraibiche l’influenza maggiore è quella dell’architettura spagnola con lo stile plateresco cui si unisce il barocco latinoamericano, con facciate divise in partizioni, impiego di archi poligonali e abbondanza di ornamenti con temi vegetali. L’architettura iberica a contatto con le forme edilizie del Nuovo Mondo subisce profonde trasformazioni. Gotico, Rinascimento, Barocco vengono amalgamati e rielaborati con l’aiuto di influenze autoctone. Particolare è questo coacervo di stili architettonici a Cuba, dove vengono amalgamati armoniosamente o accostati per contrasto. In particolare l’isola caraibica mostra anche l’influenza dell’austera ma funzionale architettura socialista, declinata con l’impiego del laterizio locale e della volta catalana, una volta in mattoncini con arco ribassato e un’incurvatura allungata che degrada dolcemente. Notevole è lo skyline dell’Avana, città che ha visto un grande sviluppo dell’art déco, una forma architettonica che impiega acciaio, vetro e cemento combinati ad abbellimenti geometrici policromi arditi e stravaganti. Nel capoluogo caraibico vi è un ampio uso di legno intarsiato, con colori vivaci, con temi decorativi ispirati alla natura locale o all’antica arte azteca e africana. Per constatare l’eclettismo architettonico di Cuba basta mettere a confronto due delle chiese più importanti dell’isola. La Iglesia Santisima Trinidad a Trinidad di stile neoclassico presenta una facciata spoglia coronata da un imponente timpano, con la parte superiore collegata a quella inferiore da due volute semplici e adornata da nicchie, paraste e archi a tutto sesto. La Iglesia de Nuestra Señora del Carmen, invece, è un esempio di barocco latinoamericano con la facciata chiusa da due torri raccordate in alto da un frontone arcuato mistilineo e adornata da lesene, archi depressi e archi moreschi.