PRAGA. FASCINO MISTERIOSO DI UNA CITTÀ TRA KAFKA E BAROCCO
8 Aprile 2020
La metropoli boema, con la sua misteriosa seduzione, è considerata una delle più belle città d’Europa.
di Fabio Massimo Penna
Agli inizi del Novecento Praga entra nel gotha della letteratura mondiale. Nel 1883 la città dà i natali a Franz Kafka, uno dei letterati più importanti del Novecento. Kafka scava nel disagio interiore dell’uomo moderno cosicché tra Praga e Vienna, dove opera il padre della psicoanalisi Sigmund Freud, si crea un asse immaginario in cui viene analizzata l’anima umana con le sue pulsioni e i suoi contenuti inconsci. La Praga nella quale nasce Kafka è un crocevia di etnie nel quale convergono cultura ceca (slovacca), tedesca ed ebraica. Negli stretti vicoli del ghetto ebraico il giovane scrittore cresce sviluppando una profonda inclinazione per la mistica ebraica. L’universo metafisico e oscuro in cui si dibattono i protagonisti de Il processo, Il castello e La metamorfosi trova un contraltare concreto in una Praga incantevole e misteriosa.
La città boema si presenta come un gioiello barocco. Nei suoi edifici mostra un’inclinazione per l’architettura italiana con particolare attenzione alla figura di Andrea Palladio e al modello della Roma antica. Nel Settecento a rinnovare l’aspetto della metropoli imponendo uno stile artistico originale sarà la famiglia bavarese dei Dientzenhofer. Nel 1721 con la facciata del santuario di Loreto (un’antica tradizione vuole che le pareti della grotta dove nacque Gesù fossero state portate in Italia a Loreto) Christoph e Kilian Ignaz Dientzenhofer reintroducono lo stile tardogotico nelle costruzioni praghesi. La struttura bassa a sviluppo orizzontale (che rinvia alle palladiane barchesse di Villa Barbaro a Maser) è nobilitata dall’alto torrione del campanile e da due corpi rialzati agli estremi dell’edificio. L’impronta italiana nell’urbe ceca è testimoniata da Palazzo Cernin, progettato da Francesco Caratti, che presenta al piano inferiore un bugnato rustico che ricorda quello a punta di diamante del ferrarese Palazzo dei Diamanti di Biagio Rossetti e nei piani superiori un alternarsi di finestre timpanate e paraste corinzie giganti. L’italiano Caratti è uno dei protagonisti dell’architettura del centro boemo dove realizza anche la Chiesa di Santa Maria Maddalena e un’ala di Palazzo Roudnice. Altra figura fondamentale è quella dell’architetto francese Jean Baptist Mathey. Il suo Palazzo Vescovile è caratterizzato da bugnato liscio al piano terra con archi a tutto sesto nel portale a nelle aperture laterali mentre le zone superiori presentano un avvicendarsi di lesene e finestre con timpani arcuati (spesso interrotti). Tutto è coronato da un imponente frontone triangolare e decorazioni scultoree a forma di anfora.
La costruzione cittadina più famosa è, probabilmente, la Chiesa di San Nicola, capolavoro di Christoph Dientzenhofer considerata una delle chiese più belle d’Europa. Dientzenhofer contribuisce a donare allo skyline cittadino il suo caratteristico aspetto tardo barocco. La facciata si impone per la sua armonia fondata su di un gioco di concavo e convesso di ispirazione borrominiana. Altrettanto affascinante è la combinazione di sferico e lineare dettato dalla dritta verticalità di paraste e lesene contrapposta alla rotondità dei frontoni arcuati. L’aspetto vibrante e mosso dell’esterno è replicato in un interno in cui semicolonne, lesene, stucchi dorati e statue creano una visione instabile e avvolgente che trasporta lo sguardo in una fuga prospettica conclusa da un altare dalle sovrabbondanti e rigogliose decorazioni. L’opera sarà portata a compimento dal figlio dell’architetto bavarese Kilian Ignaz, autore anche di villa Amerika costruita su incarico del conte Wenzel Michma.
Praga ha mantenuto nei secoli il suo aspetto tardo-barocco consentendo solo sporadiche intromissioni da parte dell’architettura moderna e contemporanea. Tra queste eccezioni brilla il cosiddetto “Paso doble” di Frank O.Gehry, una struttura formata da due palazzi che simulano l’intreccio di due corpi di ballerini di tango. Il Nationale-Nederlanden Building è situato in uno dei soli tre punti della città in cui è consentita l’edificazione di nuove costruzioni. Collocati ad angolo all’incrocio di due strade i due palazzi abbinano le forme tondeggianti di un edificio a quelle sinuose e ondeggianti dell’altro. Questa struttura unica nel suo genere si inserisce per contrasto, pur senza portare sconvolgimenti, nelle preesistenze architettoniche della città.