Itinerari dal mondo

Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.

ATENE. IL TEATRO GRECO FORGIA L’IDENTITÀ CULTURALE DELL’OCCIDENTE

Nel viaggio alla ricerca delle radici della nostra civiltà non può mancare una visita al teatro di Dioniso ad Atene.

di Fabio Massimo Penna

Il viaggio alle origini della civiltà occidentale ci ha portati in Grecia ad Atene. La nostra cultura nasce in queste terre e trova una sua potente espressione nel teatro. Benché alcune ricerche attestino la presenza di forme di teatro antecedenti, quello greco rappresenta l’origine del teatro, il prototipo dal quale nascono tutti gli altri, il modello mitico insuperabile a cui riferirsi. Questa primogenitura è confermata dalla teoria teatrale occidentale che nasce in Grecia con la Poetica di Aristotele, testo la cui influenza si è protratta nei secoli (ad esempio con le tre unità aristoteliche che sono state impiegate per secoli).

All’inizio era Dioniso. La nascita del teatro in Grecia si suole far risalire ai canti corali in onore del dio Dioniso. Il trageda Tespi stabilì il cerimoniale per cui un attore-guida rivolgeva alcune parole ai devoti i quali rispondevano intonando un canto. L’evoluzione di questo semplice scambio di battute è il dramma che vide il suo massimo splendore grazie ai primi grandi tragediografi: Eschilo (Orestea, I sette contro Tebe), Sofocle (Edipo re, Antigone) ed Euripide (Medea, Ifigenia in Tauride, Ippolito). Sebbene le notizie al riguardo siano scarse sappiamo che i primi teatri in terra ellenica erano costruiti in legno e, probabilmente, erano situati vicino a un luogo sacro. Da alcune ricerche sembrerebbe che queste strutture fossero a pianta trapezoidale e che anche la zona dell’orchestra avesse la stessa forma.

 In seguito vennero realizzati i teatri in pietra e lo spazio dell’orchestra (l’elemento architettonico intorno al quale ruota tutta la costruzione) assumeva la consueta forma circolare. Il teatro era uno spazio tondo ai piedi di una collina generato dall’orchestra, nella quale si svolgeva l’azione del coro che eseguiva complessi movimenti di danza e intonava i suoi canti. “La prima struttura generata dall’orchestra e dai suoi sviluppi è la cavea; gli spettatori prima in piedi poi seduti su panche di legno (gli ikria; il loro insieme si chiama koilon) costituiscono una forma a gradonate ad emiciclo: forse dapprima trapezoidale, poi, certo dalla metà del IV secolo, ad emiciclo” (Fabrizio Cruciani, Lo spazio del teatro, Gius. Laterza & figli, Roma-Bari, 1992). Dagli iniziali sedili lignei ai margini dell’orchestra si passa a quelli in pietra che ne seguono l’andamento circolare.

Nel teatro di Dioniso ad Atene si può notare come nella zona dietro l’orchestra si trovi la skené (edificio scenico) che viene impiegata come sfondo dell’azione drammatica. La skené nel tempo diviene una struttura decorata alla quale viene aggiunta una porta centrale. Ai suoi lati vengono edificati due avancorpi laterali aggettanti, definiti paraskenia. Tra di loro viene inserito il palcoscenico e il centro dell’attenzione degli spettatori passa dall’orchestra alla skené. Ulteriori modifiche subì l’edificio teatrale nel periodo ellenistico: “Anziché su di un palco basso, gli attori erano posti su una lunga piattaforma elevata, alta dai tre ai quattro metri, sorretta da file di colonne tra le quali di solito erano inseriti dei pannelli di legno dipinti (…) in fondo al palcoscenico c’era una facciata larga, ampia, con tre aperture immense (dette thyròmata) dietro le quali si potevano collocare grandi pìnakes dipinti” (Allardyce Nicoll, Lo spazio scenico – storia dell’arte teatrale, Bulzoni editore, Roma, 1971). Con la creazione del palcoscenico si va definendo lo sviluppo del teatro come lo conosciamo attualmente. Con l’avvento dei teatri greco-romani il palcoscenico e la scenografia acquistano importanza e diventano gli elementi fondamentali della rappresentazione scenica.

Il teatro greco veniva, inoltre, potenziato dall’utilizzo delle macchine che permettevano di ottenere effetti spettacolari. Particolare rilievo avevano i periaktoi, prismi a forma triangolare sui cui lati erano dipinte le scene e che potevano roteare fingendo un mutamento di scena. Importanti erano anche l’ekkuklema, una piattaforma girevole o sistemata su ruote che permetteva di cambiare scenario e mostrare fatti avvenuti lontano dall’azione principale e la mechané, una gru per il deus ex machina, dotata di un gancio e di una carrucola che consentivano di sollevare le divinità. I greci ponevano grande attenzione anche agli effetti sonori come testimonia la macchina dei tuoni (brontèion) che generava un grande frastuono con pietre che venivano rovesciate da una giara dentro un contenitore di ottone. Per il turista che si trovi in visita ad Atene è fondamentale recarsi a vedere quello che è il modello assoluto del teatro greco, il teatro di Dioniso, mentre un esempio straordinario del teatro ellenistico è quello di Epidauro situato nell’omonima città.

Leave a Reply