Itinerari dal mondo

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MILANO. DUOMO E TEATRO ALLA SCALA LUOGHI SIMBOLO DELLA CITTÀ

Non si può parlare di Milano senza pensare immediatamente al Duomo o alla Scala, luoghi-simbolo conosciuti in tutto il mondo

di Fabio Massimo Penna

Massimo capolavoro dell’architettura tardogotica è il Duomo di Milano, un’opera la cui costruzione comincia nel 1386 e si prolunga nel corso dei secoli per venir portata a termine nell’Ottocento. Gli interventi succedutisi nel tempo hanno finito per compromettere la coesione stilistica dell’insieme e sminuire una delle principali caratteristiche del Gotico, il verticalismo delle cattedrali. Anche la facciata mostra questa commistione estetica nell’alternanza di archi a sesto acuto e a tutto sesto e di guglie e pinnacoli con timpani e frontoni arcuati. Nel corso dei secoli intervengono architetti e maestranze italiani, francesi e tedeschi apportando gli elementi architettonici legati alla loro formazione, pur nell’intento di non perdere contatto con la tradizione lombarda. Tornando alla facciata, insieme alle guglie, con la loro forma conica o piramidale, contribuiscono all’aspetto tardogotico dell’edificio i gattoni, motivi decorativi vegetali con foglie avvoltolate o arcuate. Non mancano neanche gli archi rampanti, strutture atte a contenere, assorbendole, le spinte laterali della costruzione. La pianta del Duomo è longitudinale, a croce latina, e ripartita in cinque navate con l’insieme alleggerito dalle slanciate e oblunghe finestre laterali dalle quali penetra una luce che, filtrata dalle vetrate colorate, assume un’aria fantastica e immaginifica. L’unica nota negativa è la sovrabbondanza decorativa che va a discapito di una chiara percezione della struttura architettonica.

Spostiamoci ora per andare ad ammirare un altro luogo simbolo di Milano il Teatro alla Scala. Opera del folignate Giuseppe Piermarini, considerato tra i più importanti architetti del neoclassicismo italiano, viene costruita tra il 1776 e il 1778. La struttura è un modello per i teatri ottocenteschi e mostra una facciata classica, coronata da un timpano contenente un bassorilievo, con semicolonne e lesene, finestre timpanate ed è movimentata dalla presenza di tre corpi aggettanti. L’avancorpo al centro, connotato dall’eleganza del bugno liscio che abbellisce la parte inferiore della costruzione, è un portico chiuso nella zona superiore da una terrazza ed è caratterizzata da due aperture laterali che servivano a far transitare le carrozze consentendo agli spettatori importanti di accedere al teatro da una zona riparata, elemento utile soprattutto nelle serate di pioggia. All’interno Piermarini mostra una grande attenzione agli aspetti pratici. Con grande perizia l’architetto umbro disloca perfettamente gli spazi deputati a varie funzioni, dalle aree di rappresentanza ai servizi. Uomo eclettico dai molteplici interessi, Piermarini ha un’ampia conoscenza della fisica e dell’acustica che impiega per realizzare una sala dalla perfetta resa sonora. A Milano l’architetto umbro progetta anche Palazzo Belgioioso ispirandosi alla Reggia di Caserta e realizza una maestosa facciata che ha al centro un avancorpo che sporge leggermente, incorniciato da semicolonne ioniche sormontate da un grande timpano. Il pianoterra è a bugno liscio mentre i cornicioni marcapiano evidenziano l’andamento orizzontale della costruzione.

Altri edifici simbolo della città sono la Torre Velasca, realizzata tra il 1957 e il 1958 dallo studio BBPR, costituito dagli architetti Gianluigi Banfi, Ludovico Belgioioso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers, e il grattacielo Pirelli (conosciuto come il Pirellone) progettato dall’architetto e designer Gio Ponti con la collaborazione di Fornaroli, Rosselli e altri mentre il calcolo strutturale è di Pier Luigi Nervi.

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