CUBA. QUANDO LA LETTERATURA INCONTRA LA STORIA
27 Marzo 2020
Poesia e storia, ribellione e romanzi. La letteratura di Cuba è il luogo di confine tra il vissuto e l’immaginario.
di Fabio Massimo Penna
Gli scrittori cubani si caratterizzano spesso per la peculiarità di essere calati completamente negli avvenimenti politici e sociali dell’isola caraibica. Sono immersi nella Storia, nei processi che cambiano il mondo: la loro è una letteratura che deve mostrare la realtà nella sua brutale ferocia per stimolare nel lettore una reazione etica. L’esistenza e l’opera di José Martì sono inestricabilmente connesse con gli eventi che hanno caratterizzato la storia di Cuba. All’attività letteraria si affianca l’impegno rivoluzionario, una dedizione nei confronti del destino del proprio paese che finirà per condizionare profondamente la sua vita. Testimone sin da piccolo delle angherie alle quali il regime coloniale spagnolo sottoponeva il popolo cubano, Martì è, giovanissimo, tra i protagonisti dell’attività politica del paese e delle spinte rivoluzionarie volte a ottenere la conquista dell’indipendenza di Cuba dal dominio spagnolo. A soli sedici anni, a causa della partecipazione a un’insurrezione contro gli iberici, viene arrestato e incarcerato. Ѐ l’inizio di una serie di arresti e condanne all’esilio che percorreranno come un leitmotiv l’esistenza di Martì. In questi anni irrequieti trova anche l’occasione di dedicarsi all’arte iscrivendosi alla scuola professionale per la pittura e scultura dell’Avana. La sua attitudine allo studio e la passione per la cultura è confermata dalle due lauree (una in Giurisprudenza, l’altra in Lettere e Filosofia) che prende in Spagna durante l’esilio. Per il suo spirito patriottico Martì è inviso alle autorità spagnole ed è, per questo, costretto a spostarsi continuamente tra gli Stati Uniti, la Spagna, il Messico, il Guatemala e il Venezuela. La fine della sua vita è all’altezza dell’eroico furore patriottico che l’animava: sbarcato a Cuba insieme a un gruppo di ribelli muore in combattimento ucciso dalle truppe spagnole. La sua opera letteraria è caratterizzata da scritti politici ma anche da una lirica ispirata all’opera di Walt Whitman che viene raccolta nei Versi semplici (1891) e i Versi liberi apparsi in Poesie complete (1953). Importante è, inoltre, il dramma patriottico in versi Abdala (1869). Cuba ha dedicato vari monumenti a questo scrittore considerato il Padre della patria e un eroe dell’indipendenza. A L’Avana si trova il monumento a José Martì che è forse il monumento più famoso di tutta l’isola caraibica, si tratta di una torre la cui cima è il punto più alto della città. Eretta negli anni Cinquanta su progetto di un gruppo di architetti diretti da Enrique Luis Varela è alta quasi 109 metri con un diametro di 78,50 metri. Di fronte alla torre è collocata una statua bianca dello scrittore ed eroe alta 17 metri.
Per la letteratura cubana è fondamentale la figura di José Lezama Lima. La sua importante azione culturale lo porta a promuovere riviste quali Orìgenes e a essere animatore di circoli culturali. Laureato in Legge, Lezama Lima si rivela essere un profondo conoscitore dei poeti orfici e dell’opera di Luis De Gongora, fatto che lo porta a scrivere importanti liriche di gusto ermetico e visionario. Il suo ruolo di faro della cultura cubana gli fa ottenere incarichi da Fidel Castro che lo nomina direttore per la letteratura del Consiglio Nazionale della Cultura mentre nel 1962 ottiene la vicepresidenza della Union Nacional de Escritores y Artistas de Cuba. Il grande successo internazionale lo raggiunge con il romanzo Paradiso (1966) in cui, attraverso un uso sapiente di enigmi e allegorie, realizza un’opera dal sapore autobiografico volta a svelare una realtà intima e segreta. L’impiego costante di metafore fa sì che il romanzo venga accostato al capolavoro proustiano Alla ricerca del tempo perduto. Le sue liriche più importanti sono raccolte nel libro Morte di Narciso (1937) e nel 1977 è apparso postumo il romanzo incompleto Oppiano Licario. La Casa-Museo Lezamo Lima è ospitata nella prima abitazione dello scrittore a L’Avana. Si tratta di un’umile dimora piena di libri che rappresenta una visita doverosa per gli appassionati della letteratura cubana. Ѐ il luogo dove il grande scrittore scrisse gran parte della sua opera. Altra figura di spicco è quella di Guillermo Cabrera Infante. Scrittore, critico cinematografico e diplomatico Cabrera Infante ha rapporti tempestosi con il governo castrista. Ottiene incarichi importanti nelle ambasciate a Bruxelles, Madrid e Barcellona ma, a causa dell’avversione del regime castrista nei confronti delle sue posizioni politiche sceglie di trasferirsi in Gran Bretagna. In precedenza Cabrera Infante aveva avuto problemi con l’amministrazione di Batista ma è sotto Castro che il suo dissenso nei confronti del governo lo costringe ad abbandonare l’sola caraibica. Una dura testimonianza della sua ostilità nei confronti di Fidel Castro è il libro Mea culpa del 1992. La sua attività letteraria inizia con la raccolta di racconti Così in pace come in guerra (1960) mentre la grande notorietà arriva con Tre Tigri Tristi (1964), lavoro connotato da sperimentalismo linguistico e straordinarie invenzioni verbali. Nella sua vasta produzione non mancano il romanzo autobiografico, L’Avana per un infante defunto (1960), e numerose sceneggiature cinematografiche.
Conosciuto a livello internazionale è il giornalista, scrittore e sceneggiatore Leonardo Padura Fuentes. Laureato in Lettere presso l’Università dell’Avana, Padura Fuentes si avvia al giornalismo scrivendo per la rivista letteraria El caimàn barbudo e il quotidiano Juventud Rebelde. Esordisce come scrittore con il romanzo Fiebre de caballos (1983-84) prima di imporsi all’attenzione di pubblico e critica con i romanzi che presentano il detective Mario Conde: Passato remoto (1991), Maschere (1997), Paesaggio d’autunno (1998), Addio Hemingway (2001), e La nebbia del passato (2005). Nel 2009 esce L’uomo che amava i cani straordinario romanzo nel quale l’autore ripercorre la vicenda dell’assassinio di Trotskij da parte di Ramon Mercader in un’opera caratterizzata da precisione storica e da una raffinata descrizione delle psicologie.