Itinerari dal mondo

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RECANATI. LA CITTÀ DELLE MARCHE ATTRAVERSO LEOPARDI, GIGLI E LOTTO

Città natia di Giacomo Leopardi e Beniamino Gigli, Recanati conserva straordinari capolavori di Lorenzo Lotto.

di Fabio Massimo Penna

Il natio borgo selvaggio, il luogo ove si erge “Quest’ermo colle/ e questa siepe, che da tanta parte/ dell’ultimo orizzonte il guardo esclude” e in cui “D’in su la vetta della torre antica,/passero solitario, alla campagna/cantando vai” insomma, stiamo parlando di Recanati, città delle Marche che Giacomo Leopardi ha reso immortale nelle sue liriche. Luogo mitico nel quale il grande poeta e letterato studia nella biblioteca paterna e dove il genitore Monaldo, insieme a due preti, si occupa della formazione del figlio. Sette anni di studio “matto e disperatissimo” che lasciano una traccia permanente sul fisico del ragazzo. L’ambiente del piccolo centro marchigiano è sentito come soffocante dal poeta che nel 1819 tenta inutilmente di fuggire dalla città. A Recanati i turisti possono visitare Casa Leopardi e soprattutto la biblioteca paterna dove il giovane Giacomo si forma  come letterato.

Nel 1890 nasce a Recanati Beniamino Gigli, uno dei più famosi cantanti d’opera italiani. Il tenore, appena compiuti diciotto anni, lascia il centro marchigiano per trasferirsi a Roma dove studia presso il liceo musicale di Santa Cecilia. Al debutto del 1914 al Teatro Sociale di Rovigo seguono i successi alla Scala di Milano, al San Carlo di Napoli al Real di Madrid prima del trionfale periodo al Metropolitan di New York e dell’affermazione in Sudamerica a Buenos Aires, Rio de Janeiro e San Paolo. Per gli amanti dell’opera è d’obbligo una visita al Museo Gigli situato nella Sala dei Trenta del Teatro Persiani di Recanati. Qui si possono ammirare costumi di scena, fotografie, lettere e tutto ciò che può servire a ricostruire la vita e la carriera del grande tenore. Nella zona compresa tra Recanati, Porto Recanati e Loreto si trova, invece, la splendida villa appartenuta a Beniamino Gigli.

La grande cultura a Recanati concerne anche la pittura. Presso il Museo Civico è conservato uno dei massimi capolavori del Tardo Rinascimento, L’annunciazione di Lorenzo Lotto, nota appunto come L’annunciazione di Recanati. In una stanza inquadrata prospetticamente, rischiarata da una luce nitida e tersa, che apre su uno straordinario paesaggio del giardino sottostante, la Vergine si volge con le mani aperte verso lo spettatore sorpresa dalla visita dell’angelo che le annuncia l’Immacolata Concezione. Dio appare in alto sopra una nuvola mentre nella camera un gatto si slancia in un balzo, terrorizzato dall’improvvisa apparizione dell’angelo. Il dipinto è estremamente originale e richiama le doti visionarie che caratterizzano tutta l’opera del Lotto. La tranquillità dell’interno domestico viene sconvolta dall’apparizione divina, come sottolinea la postura del gatto dal pelo drizzato, mentre la Madonna sembra instaurare un dialogo interiore con lo spettatore al quale rivolge lo sguardo e il gesto delle mani. Nel Museo Civico si può ammirare un altro capolavoro del grande pittore La Trasfigurazione, una imponente tavola che rappresenta una composizione complessa raffigurante l’ascensione di Cristo che sale al monte Tabor insieme agli apostoli. In un insieme armonioso che rinvia al Divino Raffaello, Lotto sperimenta un dirompente impeto patetico, nei gesti e nelle espressioni delle figure, che sembra contraddire l’equilibrio compositivo. Legato alle novità sperimentali e lontano dalle ricerche tonali che si svolgevano nel natio Veneto, il pittore veneziano sembra in questo dipinto anticipare i modi manieristici.

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